A scuola succede anche questo...
Era di mattino presto. Le lezioni erano appena iniziate ed io ero felice: festeggiavo il mio diciannovesimo compleanno per la diciannovesima volta.
Sentii bussare lievemente alla porta e un attimo dopo mi si presentò davanti Michele.
Era insolitamente allegro e sorridente ed io stendevo a crederlo, ma era proprio lui e a testimoniarlo è la foto scattata sul momento (non potevo non farla).
Era anche straordinariamente gentile.
Aveva nella mano destra tre boccioli di rose rosse e nella sinistra un bicchierino di carta poggiato su un piattino bianco di ceramica con dentro un profumato caffè caldo: erano per me.
L'avevano mandato altri amici, ma lui si prestava bene nel ruolo del gentleman e, beh, devo ammetterlo, gradii molto l'omaggio. Tant'è che da quel giorno ho deciso di non festeggiare più il compleanno dei miei ennesimi diciannove anni: comincerò a festeggiare tutti i miei "non compleanni" con la speranza che la magia di quel momento possa ripetersi ogni giorno.
E non vorrei aspettare altri 14 anni per vedere di nuovo Michele nella versione in cui l'ho visto!!!
Insomma, Michele, sei stato bravo!!!
Volevi che io te lo dicessi pubblicamente e volevi anche la foto su questo blog: eccoti accontentato!
Ricordati però che gentilezza chiama gentilezza ed è solo così facendo che si sconfigge la mortificante routine della prassi quotidiana è come dire che nessuna riforma della scuola potrà garantire la serenità sul lavoro se noi non ci predisponiamo a investirci anche il meglio di noi stessi.
Grazie e continuiamo così...!
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