IL GRIDO DI MALALA, 16 ANNI.
"Voglio il diritto all'istruzione
per tutti i bambini, anche per i figli dei terroristi, degli estremisti e
dei talebani. Se ci fo...sse
un’arma nelle mie mani e un talebano davanti a me non gli sparerei. È
la pietà che ho imparato da Maometto, Gesù Cristo, Buddha. Da Martin
Luther King, Nelson Mandela, Gandhi e Madre Teresa. È la pietà che ho
imparato da mia madre e mio padre".
Malala Yousafzai, 16 anni compiuti l'altro ieri, ha avuto il coraggio di gridare queste parole all'Assemblea dei Giovani all'ONU.
Malala lotta per i diritti delle donne in Pakistan contro l'estremismo islamico. È la persona più giovane mai candidata al Nobel per la Pace.
"Non sarò ridotta al silenzio dai talebani".
"I talebani hanno paura del potere delle donne. Per questo uccidono, perché hanno paura".
Urla a difesa di tutte le ragazze pakistane che, sotto la costante minaccia talebana, vedono lesi i propri diritti, fra cui quello all’istruzione. Malala, a seguito dell’attentato del 9 ottobre 2012, è rimasta gravemente ferita, ma quando parla di quel giorno dice: "Pensavano che i proiettili potessero zittirci. Ma hanno fallito. Da quel silenzio si sono alzate migliaia di voci. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo. Gli estremisti hanno paura dei libri e delle penne. Il potere dell’istruzione li spaventa. Hanno paura delle donne e del potere della loro voce".
Malala Yousafzai, 16 anni compiuti l'altro ieri, ha avuto il coraggio di gridare queste parole all'Assemblea dei Giovani all'ONU.
Malala lotta per i diritti delle donne in Pakistan contro l'estremismo islamico. È la persona più giovane mai candidata al Nobel per la Pace.
"Non sarò ridotta al silenzio dai talebani".
"I talebani hanno paura del potere delle donne. Per questo uccidono, perché hanno paura".
Urla a difesa di tutte le ragazze pakistane che, sotto la costante minaccia talebana, vedono lesi i propri diritti, fra cui quello all’istruzione. Malala, a seguito dell’attentato del 9 ottobre 2012, è rimasta gravemente ferita, ma quando parla di quel giorno dice: "Pensavano che i proiettili potessero zittirci. Ma hanno fallito. Da quel silenzio si sono alzate migliaia di voci. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo. Gli estremisti hanno paura dei libri e delle penne. Il potere dell’istruzione li spaventa. Hanno paura delle donne e del potere della loro voce".
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